100 IDEE: il punto è il processo
- Redazione
- 26 set
- Tempo di lettura: 2 min
Il percorso di Officina della Produzione, la terza redazione giovane coinvolta nel programma 100 IDEE
Spazi da abitare, immaginare, vivere. Luoghi in cui sentirsi accolti, sereni, liberi. Non solo spazi del consumo, ma spazi del tempo condiviso: stare insieme, conoscersi, stringere legami, costruire reti di sostegno.
E poi il racconto: diffondere storie, incontrarsi di persona, ballare, giocare, parlare.
Sono alcune delle istanze emerse dall’incontro tra Officina della Produzione e i gruppi di giovani impegnati nei progetti di 100 IDEE. Ciascuna di queste istanze si ramifica in un insieme di storie, voci, bisogni, azioni, reazioni, dubbi, domande, urla, scontri, piani, operazioni, progetti. Un intreccio fitto, una foresta, che non restituisce un quadro lineare ma aggiunge tasselli a ciò che significa oggi essere giovani a Milano.
Un mosaico confuso e potente, in cui i pezzi si accavallano: come provare a comporre un’immagine di ciò che desiderano, immaginano, pretendono i giovani che popolano l’ecosistema di 100 IDEE? Forse il punto di partenza può essere ascoltarli.
È ciò che sta facendo la redazione di Officina della Produzione. Il primo incontro è stato con Tafferuglio, gruppo di giovani che realizza una rivista cartacea capace di alternare interviste, rubriche, invenzioni surreali e figurine con i volti degli abitanti, una scelta che permette di lavorare sul reale in maniera inedita. Il nome stesso, Tafferuglio, richiama l’idea di “tumulto”, “scorribanda”, “scompiglio”: è una dichiarazione di intenti. Ogni numero è dedicato a un diverso quartiere, che prende il nome da una fermata della metro.
“Mettere una maglietta finta da calcio addosso a un anziano per strada, fargli una foto, stampargli la figurina e dirgli: ‘guarda che finisci dentro una rivista’. Complimenti per la relazione che hai costruito con gli abitanti”
Officina della Produzione ha partecipato al lancio della fanzine non per limitarsi a documentare l’evento, ma per indagare ciò che lo rende possibile: il punto è il processo.
Secondo la redazione, infatti, 100 IDEE agisce come un filtro. Allontana chi cerca soltanto un finanziamento e, al contrario, attrae chi vede in questa opportunità la possibilità di realizzare qualcosa, con il sostegno di mentor, spazi e reti di pari. Il valore del programma sta soprattutto qui.
E proprio per questo, come redazione impegnata a raccontare il programma, il suo ecosistema, quello che succede dentro e intorno ai ragazzi coinvolti, ha forse senso aprirsi alla possibilità di raccontare anche ciò che di solito resta nascosto: il fallimento. Un fallimento nuovo, che non coincide soltanto con paura o frustrazione, ma che si rivela occasione di apprendimento, dove poter fare e poter sbagliare, per mettersi in gioco, più che per vincere.
Il racconto di Officina della Produzione è appena iniziato. Una cosa però è certa: non sarà un documentario.
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