Fuori Fuoco: un passo e poi un altro
- Redazione
- 25 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Il racconto dell'esperienza del gruppo giovane I gradoni della felicità
In un lavoro di gruppo capita spesso di chiedersi quanto sia stato importante il proprio contributo. Forse è più raro mettersi ad osservare gli altri e accorgersi che il loro impegno rende il tuo lavoro più leggero. Credo che siamo sempre così concentrati sul nostro contributo da dimenticarci di osservare quello degli altri. Arrivavo da queste riflessioni quando sono andata a documentare il gruppo de I gradoni della felicità, e proprio per questo ho pensato di dare in prestito ai ragazzi e alle ragazze una piccola telecamera durante il loro intervento chiedendogli di documentare e osservare ciò che gli succedeva intorno.
Il video qui sotto riporta il risultato di questa esplorazione visiva.
Qualche giorno dopo sono tornati a concludere il lavoro di ristrutturazione dei gradoni e mi hanno mandato la foto del risultato finale (l’unica della gallery che non ho scattato io). Sarà che credo nelle coincidenze, ma mi ha fatto sorridere scoprire la scritta che avevano scelto per la loro opera recitasse
"Hey guarda chi c’è accanto a te, non perderlo di vista mai!"
I gradoni della felicità è un gruppo di ragazzi e ragazze tra i 16 e i 18 anni accomunati dalla voglia di prendersi cura degli spazi che vivono ogni giorno.
L'idea è nata durante l'estate quando, grazie al confronto con gli educatori dell'oratorio, i ragazzi hanno iniziato a guardare con occhi diversi i gradoni all'aperto del loro oratorio, riconoscendoli come un luogo di incontro e aggregazione.
All'interno del programma 100 IDEE, l'iniziativa de I gradoni della felicità nasce con l'obiettivo di ridare vita a uno spazio che mostra segni di usura ma che rappresenta un luogo di scambio e ritrovo per la comunità. Il progetto dei giovani prevede di ridipingere i gradoni con il colore blu, simbolo delle squadre dell'oratorio, trasformando il momento della pittura in un evento aperto a tutti.
"Il nostro obiettivo è rendere i gradoni un luogo più sicuro e accogliente.
Foto, video e testo di Camilla Morino
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